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CHI SONO

Mi sono laureata in psicologia clinica all'Università degli Studi La Sapienza di Roma, ed ho conseguito l'abilitazione come Psicoterapeuta specializzandomi alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Siena con votazione 70/70 e lode.

Successivamente mi sono formata in Schema Therapy raggiungendo la certificazione di livello avanzato.

Sono Trainer e Supervisore riconosciuto dalla International Society of Schema Therapy, di cui sono membro, e socio fondatore della Società Italiana di Schema Therapy.

Mi sono inoltre formata e certificata come terapeuta di primo livello in Compassion focused Therapy, e mi tengo in continuo aggiornamento, approfondendo e partecipando costantemente a corsi, convegni e workshop sulle tecniche e terapie più innovative ed efficaci, come la Terapia di coppia secondo il modello Loving at Your Best (LBT) e la Terapia di focalizzata sulle emozioni con il dr. Travis Atkinson (NEW YORK); la Terapia di coppia focalizzata sulle emozioni (EFT) con la dr.ssa Sue Johnson (Canada); Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR) con il dr. Roger Solomon per la rielaborazione dei traumi e dei blocchi emotivi; "Integrative self regulation" e “Protocollo in otto fasi per le emozioni” (di Real way of life UK); "Parent Coaching, per il sostegno alla genitorialità" (di Liquid Plain).

Nell'ambito della Schema Therapy ho avuto modo di formarmi con i massimi esperti internazionali: Gunilla Fosse (NORWAY); Erlend Aschehoug (NORWAY); Dr. Offer Maurer e Dr. Eshkol Rafaeli (TEL AVIV); Dr. Christof Loose (DUSSELDORF); Arnod Arntz (NETHERLANDS); Erlend Aschehout (NORWAY); oltre a partecipare al Workshop Internazionale "Schema Therapy per i Disturbi di Personalità e per il Disturbo Borderline" con il dott. Jeffrey Young, padre fondatore della Schema Therapy (4-5-6 Novembre 2011 Policlinico A. Gemelli, Roma).

L'attenzione verso l'approfondimento clinico sottende il mio primario interesse di integrare gli strumenti più potenti e le più moderne metodologie nella mia pratica clinica, che desidero sia efficace e facilmente adattabile a tutte le persone che si rivolgono a me, in quanto ogni essere umano è unico.


Come intendo la Psicoterapia

Il percorso psicoterapeutico in generale si compone di una prima fase di assessment in cui si raccolgono e si valutano dal punto di vista clinico le informazioni personali ed il disagio riportato, delineando la situazione e gli obiettivi da raggiungere.

In questa prima fase si inizia a costruire anche un buon rapporto tra terapeuta e paziente, che sia in grado di favorire una positiva alleanza e di far sentire la persona al sicuro, rispettata, compresa profondamente nella sua storia di vita, e validata nei suoi vissuti emotivi. L'intervento terapeutico da intraprendere è valutato insieme, considerando quello più adatto al disagio ed ai bisogni individuati.

Ogni percorso terapeutico è unico, come la persona che chiede di intraprenderlo, ed oltre che ad un approfondito bagaglio tecnico di conoscenza e formazione, richiede da parte del terapeuta costante flessibilità, sensibilità, attenzione ed autentico desiderio di aiutarla.

Di cosa mi occupo

Disturbi d'Ansia e Panico

Disturbo Post-Traumatico

Disturbi dell'Umore

Disturbi di Personalità

Psicoterapie con adulti, adolescenti e coppie

Corsi di gruppo

Sedute Online

Supervisioni

Docenze

Schema Therapy

E' un approccio innovativo, ideato dallo psicoterapeuta newyorkese Jeffrey Young, per il trattamento dei disturbi della personalità e di tutti quei casi resistenti alle tradizionali terapie cognitivo-comportamentali, come ansia e depressione croniche. La Schema Therapy propone un modello strutturato, che integra contributi psicodinamici, della Gestalt, della teoria dell'attaccamento e della terapia cognitivo-comportamentale, per affrontare più efficacemente i pazienti difficili. Rispetto alla terapia cognitivo-comportamentale la Schema Therapy attribuisce maggior rilievo alle emozioni, all’analisi dei rapporti con le figure importanti dell’infanzia, e alla relazione terapeutica tra paziente e terapeuta che diventa un efficace veicolo di cambiamento.

Esistono dei “bisogni emotivi universali” con cui nasciamo, e che abbiamo bisogno che siano sufficientemente soddisfatti per crescere in modo equilibrato e sano; la frustrazione di questi bisogni porta alla creazione di schemi "maladattivi", cioè malsani e controproducenti, che racchiudono ricordi, emozioni, sensazioni e pensieri circa quell'aspetto di sé, e che lungo tutto l’arco della vita si attivano e inconsapevolmente condizionano come vediamo noi stessi, gli altri ed il mondo, generando anche reazioni, scelte di vita ed atteggiamenti disfunzionali. Spesso scambiamo questi consolidati modi di pensare e di comportarci come la nostra personalità ("sono fatto così"), ma possono invece essere modalità di noi che abbiamo imparato così presto dalle figure di accudimento o per gestire gli effetti di quella non sufficiente cura, guida, accettazione, validazione emotiva, e riconoscimento, oppure regole giuste, o libertà, di cui avevamo bisogno. Durante la vita, certe situazioni o persone hanno il potere di colpire queste vulnerabilità e l'attivazione di certi schemi può generare sintomi come ansia, depressione, ossessioni, oltre a stati d'animo come disperazione, abbandono, solitudine, sfiducia, inutilità, vergogna, senso di colpa, paura, fallimento, insoddisfazione, confusione. Sfortunatamente se non facciamo esperienze significative e diverse, gli schemi maladattivi che si sono formati dentro di noi vengono mantenuti perché si é inconsapevolmente attratti da situazioni e da persone che li confermano e li rinforzano.

Così di fatto quei bisogni fondamentali continuano ad essere ignorati o frustrati, procurando una sofferenza emotiva familiare e conosciuta, di cui pare non riusciamo a liberarci.

Attraverso questa terapia si aiuta la persona a riconoscere ed uscire da questi schemi ed a modificare i comportamenti disfunzionali che ne conseguono, trovando modalità più adattive per soddisfare i propri bisogni profondi e per relazionarsi alle figure significative in modo più sano e funzionale.

La schema therapy vanta una solida disponibilità di precise strategie e tecniche, per affrontare i più disparati ostacoli e difficoltà che emergono in terapia, ed ha due obiettivi fondamentali: 1) fare in modo che quei bisogni sepolti nella persona siano finalmente soddisfatti e quella sofferenza guarita; 2) modellare e rinforzare la parte sana della persona, che sarà in grado di funzionare meglio e fare in modo che i vecchi schemi e comportamenti non guidino più la sua vita.

Ciò significa imparare a prendersi cura di se stessi, amarsi incondizionatamente, sentirsi al sicuro, connettersi in modo equilibrato con gli altri, ed essere in grado di fare scelte di vita autentiche.

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Psicoterapia cognitiva post-razionalista

La psicoterapia post-razionalista aiuta il paziente a riconoscere, capire la propria “coerenza di significato personale”, partendo dalla comprensione di come la persona sperimenta il suo modo di essere. Per organizzazione di significato personale si intende il modo con cui ogni individuo organizza tutte le possibili tonalità del proprio dominio emotivo in una configurazione unitaria, in grado di fornirgli una percezione stabile e definita di sé e del mondo.

La comprensione di questa costruzione personale, consente una maggiore consapevolezza da parte del soggetto del proprio modo di esperire la realtà e di dare significato all’esperienza, e di conseguenza una gestione più adattiva delle proprie attivazioni emozionali e della propria vita.

A quale “organizzazioni di significato personale” ti senti più vicino?

- Organizzazione di significato personale depressiva: può essere definita come la tendenza di un individuo a rispondere agli eventi di vita generalmente con scetticismo o sfiducia, come conseguenza della costruzione di significato di questi eventi in termini di perdita, di disillusione o d’insuccesso. Il significato personale è qui centrato sul senso di solitudine ed è organizzato in un circuito ricorrente di schemi emozionali che oscillano tra lo scetticismo e la rabbia; successivamente, l’ordinamento esplicito o cosciente si configura in un’immagine negativa di sé e in una attribuzione interna, globale e stabile.

- Organizzazione di significato personale fobica: può essere definita come la tendenza di un individuo a rispondere agli eventi di vita generalmente con paura, come conseguenza della costruzione di significato di questi eventi in termini di pericolo. Tutto ciò che è nuovo è visto come pericoloso, e ciò porta l’individuo ad una percezione del mondo come pericoloso e ad una percezione di sé stesso come insicuro in questo mondo, che non può affrontare il mondo senza una figura protettiva.

- Organizzazione di significato personale ossessiva: è caratterizzata fondamentalmente dall’elaborazione di un senso di sé ambivalente e dicotomico, nel quale l’esperienza immediata è vissuta in due dimensioni simultanee orientate in senso antitetico, un’immagine positiva di sé e un negativa. Ciò porta l’emergere di pensieri, condotte e immagini intrusive e persistenti vissute come estranee da sé e che sono controllate ricercando la certezza attraverso il dubbio sistematico.

- Organizzazione di significato personale dapica: è caratterizzata da un senso di sé carente oscillante e indefinito, che però si definisce soltanto quando si ha la sensazione di corrispondere alle aspettative degli altri. La persona con questa organizzazione ha un’esperienza immediata diffusa di sé, che può stabilizzare solo attraverso criteri esterni che sono il giudizio e le aspettative degli altri.

Bibliografia

Vittorio Guidano, La complessità del Sé, Bollati Borinnghieri, Torino, 1988

Vittorio Guidano, Il Sé nel suo divenire, Bollati Borinnghieri, Torino, 1992


La Compassion Focused Therapy (CFT)

In italiano “Terapia basata sulla Compassione”, è un approccio psicoterapeutico recente che rientra nelle Psicoterapie Cognitivo Comportamentali Mindfulness-based. Sviluppata dal Paul Gilbert (2005), professore di psicologia dell’Università di Derby nel Regno Unito, impegnato nella ricerca scientifica sul senso di colpa, vergogna ed autocritica, che ritiene elementi centrali di molti disturbi psicologici, dalla depressione alle psicosi. Nasce proprio dall’osservazione clinica che alcuni pazienti, particolarmente autocritici e auto-colpevolizzanti, non migliorano con la terapia standard, essi possono giungere a comprendere l’illogicità dei loro pensieri negativi disfunzionali (su di sé, sul mondo o sul futuro), ma continuare a sentirsi a disagio, a colpevolizzarsi, ad autoaccusarsi. Secondo Gilbert in questi pazienti così autocritici c’è uno squilibrio, acquisito nell’infanzia, nei sistemi di regolazione delle emozioni (minaccia, esplorazione e sicurezza).

L’obiettivo principale della Compassion Focused Therapy è quindi il ripristino dell’equilibrio tra i tre sistemi di regolazione delle emozioni.

In particolare, essendo il sistema di sicurezza e benessere estremamente sensibile a input di tipo sociale, la relazione terapeutica costituirebbe, la relazione ideale nella quale il paziente può sperimentare l’esperienza emotiva dell’accudimento, della gentilezza, del contenimento affettivo e di tutti quei vissuti interiori che in una parola egli definisce “compassione”, producendo la disattivazione degli stimolatori interni dello stato di minaccia (come ruminazione, autocritica o rabbia) e rifocalizzazione sulle emozioni e i pensieri compassionevoli che favoriscono l'attivazione dei meccanismi regolatori della minaccia;

Attraverso la CFT viene insegnato ai pazienti a esercitare attenzione compassionevole (verso le proprie qualità positive; rivivere ricordi piacevoli; sviluppare sentimenti di gratitudine e apprezzamento); ragionamento compassionevole (che dà una certa enfasi che il paziente non si colpevolizzi del fatto di avere delle distorsioni cognitive e che miri a modificarle senza “maltrattarsi”) comportamento compassionevole (aiutare il paziente a fronteggiare le situazioni di cui ha paura o nelle quali è in difficoltà infondendogli coraggio, offrendo un’ accoglienza calda e gentilezza, come fa un buon genitore quando il bambino deve imparare ad affrontare un ostacolo o ad apprendere una nuova competenza); immaginazione compassionevole (aiutare il paziente a generare sentimenti compassionevoli per se stesso attraverso l’immaginazione di figure compassionevoli come un nonno, o una persona saggia, un animale, un albero, una montagna); sensazioni compassionevoli (aiutare il paziente a sentire quello che prova nel corpo quando sperimenta la compassione per sé e per gli altri); emozione compassionevole (è l’esito di tutto il lavoro e sono rappresentate da un senso di pace, quiete e tranquillità).

Bibliografia

Gilbert P, Irons C (2005b) Focused therapies and compassionate mind training for shame and self-attacking. In Compassion: Conceptualisations,Research and Use in Psychotherapy (ed P. Gilbert): 263–325. Routledge.

Gilbert, P. (2010). Compassion Focused Therapy: Distinctive Features. London: Routledge

Gilbert, P. (2009). An Introduction to Compassion Focused Therapy. Advances in Psychiatric Treatment, 15, 199-208.

Gilbert, P. (2009). Compassion focused therapy: Approach and practices. Healthcare Counselling and Psychotherapy Journal.

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